L’osservatorio di Cibis: L’Udinese si trova ridotta all’osso nel momento del massimo sforzo

Il bello, anche promettente, è che hanno cercato di vincerla, e ci sono andati vicinissimi i nostri bianconeri a Bologna quando il “fu fantasma” Davis, chiudendo un triangolo in area con l’altro fu fantasma Brenner, ha colpito di sinistro mandando il pallone a sbattere sull’incrocio: sarebbe stato il bis della vittoria dell’andata. Correva il 95’ e fosse andata a buon fine l’azione dell’attaccante inglese ex Aston Villa, da poco subentrato all’esausto Lucca, staremmo qui a parlare di un risarcimento, pur parziale, rispetto ai troppi gol mortiferi subiti nei minuti di recupero, addirittura tre nelle ultime partite (Inter, Verona e Roma), che hanno affossato l’Udinese trascinandola nel risucchio della serie B, e con sole quattro bracciate ancora disponibili per uscirne.

Sfruttando la superiorità numerica maturata già al 20’ della ripresa con il rosso sventolato al “fabbro” olandese Beukema, Fabio Cannavaro ha davvero cercato di vincerla mandando in campo due attaccanti veri (il già citato Davis più Brenner altra novità di giornata), senza adagiarsi sul pareggio che pure risultava accettabile. Era questo, come si ricorderà, uno dei peggiori difetti dell’ultima Udinese di Cioffi, cioè l’appiattirsi all’indietro per una difesa a oltranza, salvo poi beccare immancabilmente la mazzata. Il messaggio di Cannavaro è stato di segno opposto e tutto sommato ci pare sia stato recepito dalla squadra, che con coraggio insospettato ha cercato di giocare le sue carte offensive sino al fischio finale. Ed è appunto questa la novità di giornata, ossia l’affiorare di una nuova mentalità, il superamento di quella passività che tanti guai ha prodotto sotto la gestione Cioffi. Che poi basti nell’immediato futuro è tutto da dimostrare, posto che i tempi di recupero sono esigui.

A dire la verità la mazzata – e qui siamo al brutto di giornata – si è materializzata anche stavolta. Come sempre dalle file dell’Udinese sbuca un colpevole, quello che ti manda all’aria i piani per una leggerezza, per un errore, per sfortuna. Nell’appendice del match con la Roma era stato Ferreira all’origine del patatrak; stavolta c’entra ancora lui, che gioca sui nervi più d’istinto che di testa, come autore di un fallo non necessario dal quale nasce la punizione che porta sul banco degli imputati come principale colpevole il portiere Okoye.

Sull’episodio possiamo dividerci, con pareri diversi, sulla traiettoria che ha permesso a Saelemaekers di pareggiare il gol iniziale bianconero di Payero (secondo centro stagionale). Era piazzato male Okoye, troppo fuori della porta? Quello del belga voleva essere un tiro diretto, oppure si è trattato di un cross sbagliato? Viste e riviste le immagini, propendiamo per quest’ultima ipotesi, il che assolve parzialmente Okoye, sul conto del quale possiamo dire che è stato poco reattivo, bloccato dalla sorpresa e forse anche da un contatto malandrino di Freuler.

Quanto possa incidere sulla classifica questo punto di Bologna lo scopriremo soltanto alla fine. Nella valutazione immediata si può dire che è costato caro in riferimento al computo dei cartellini gialli che il maceratese Sacchi ha dispensato a piene mani nel tentativo riuscito di non farsi sfuggire di mano una partita piuttosto dura. L’Udinese lascia a terra gli argentini Perez e Payero, per i quali scatterà la squalifica. Un guaio non da poco per Cannavaro, stante il peso dei due giocatori nei rispettivi reparti. 

L’Udinese che lunedì affronterà il Napoli (un Napoli tornato voglioso con la prospettiva di sei italiane in Europa) si annuncia con una formazione piuttosto avventurosa e, onestamente, non sappiamo quanto affidabile se dietro, perdurando l’indisponibilità anche di Giannetti, riapparirà l’incerto Kabasele, a meno che non si ricorra a Ferreira come centrale di destra: uno poco raccomandabile anche quello, come sappiamo! In mezzo inevitabile la scelta di Zarraga come mezzala. Sul più bello, nel momento cruciale, l’Udinese si ritrova ridotta all’osso in difesa e mediana, mentre con la disponibilità di Davis e Brenner scoppia l’abbondanza in attacco, il reparto che finora aveva più sofferto costringendo Lucca, data l’improponibilità di Success, agli straordinari.

Se c’è qualche giovane di belle speranze dietro le quinte che possa giovare alla causa, questo è il momento di uscire allo scoperto.

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