E capitalismo sia…. La preghiera laica di Festil

E capitalismo sia…. La preghiera laica di Festil
Festil

 

 

La celebrazione inversa del capitalismo,le sue proiezione assurde,le prostituzioni e l’emarginazione collettiva e individuale,l’involuzione solipsistica che sacrifica tutto sul trono del guadagno e il rigorismo puntiglioso nel tentativo di raggiungerlo.
Tutto questo nella frammentaria irresoluta e volutamente spezzata,vicenda di tre giovani, Camilla Scheller, Giacomo Tamburini e Pierre Campagnoli .
Buono ,cattivo,vivo, morto,confuso e chiaro|tutto ben complesso e illeggibile nella civiltà dell’apparire e del possedere.
Modello la televisione,il bello e il ricco sono la misura di tutte le cose.
La denuncia ironica di Collettivo Baladam B-Side fa sorridere e piangere,la triste allegria prende connotati postcristiani e annuncia senza volerlo fare una grande notizia: Tuo il regno
Il regno è di Dio non del Capitalismo.
Ma forse gli attori sul palcoscenico volevano dire altro
Vito Sutto

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