Saverio Rampin ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. E’ considerato uno degli esponenti dello Spazialismo veneto ed ha esposto alla Biennale di Venezia nel 1950.
La sua pittura negli anni cinquanta è caratterizzata da colori accesi con energiche pennellate ed è caratterizzata da un astrattismo fortemente gestuale. Alla fine degli anni cinquanta Rampin modifica la sua ricerca e studia un colore pacatamente steso in composizioni geometriche; i colori saranno più delicati e la pittura è rivolta all’interiorità.
Nel 2018 Saverio Rampin è presente nella grande mostra organizzata dal Comune di Venezia “Spazialisti a Venezia” a cura di Giovanni Granzotto in varie sedi espositive: Fondazione Bevilacqua La Masa, Palazzetto Tito e Forte Marghera.
A partire dalla Biennale di Venezia del 1948 lo Spazialismo e in particolare quello veneto, che assume delle proprie connotazioni, si diffonde con l’attenzione del critico Giuseppe Marchiori e del critico e storico dell’arte Toni Toniato che nel 1958 pubblicava il volume “Spaziali alla XXIX Biennale di Venezia-VIII Manifesto dello Spazialismo”.
In “Spazi di luce” mostra di Saverio Rampin che la Galleria “Nuovo Spazio” di Venezia e Udine propone nella sede di Udine dal 14 al 31 maggio 2022 saranno esposte opere dagli anni cinquanta in poi in un percorso relativo all’evoluzione della sua pittura e anche con opere di discrete dimensioni. La Galleria “Nuovo Spazio” nel corso della sua lunga attività a Venezia ed oggi anche a Udine (fu fondata da Luciano Chinese, che ancora la dirige, nel 1968) ha esposto opere di Spazialisti in mostre personali e collettive, da “Lucio Fontana, opere su carta” nel 1984 alla mostra “Spazialisti veneti” nel 1997 con opere di Bacci, Deluigi, De Toffoli, Finzi, Fontana, Gaspari, Gasparini, Guidi, Joppolo, Morandis, Rampin, Tancredi, Vinicio Vianello ad alcune mostre di Tancredi.