Teatro: Anna Maria Guarnieri in gran forma al Giovanni da Udine Arsenico dolore e sorrisi amari

Teatro: Anna Maria Guarnieri in gran forma al Giovanni da Udine Arsenico dolore e sorrisi amari
La guerra, …l’umanità si dà l’arnesico a vicenda, se non muori ne esci pazzo.
Mica poco. Mi sembra questa la sintesi di Arsenico e vecchi merletti andato in scena in una due giorni dal tutto esaurito al Giovanni da Udine.
Non dovrebbe far sorridere la storia di Mortimer:critico teatrale insoddisfatto, amante indeciso, due zie gentili ,folli e omicide,due fratelli problematici.
 E invece il pubblico di tutto il mondo, anche al Giovanni da Udine, ha riso con affettuosa partecipazione a questa storia che parla di arsenico somministrato agli ospiti  della casa albergo delle anziane. Un sorriso particolare per Anna Maria Guarnieri, molte primavere ma un piglio da anziana sapiente e ironica, accompagnata da un altrettanto favolosa Marilu’ Prati. Sono loro le zie  di Paolo Romano che ha interpretato Mortimer in tutte le sfaccettature piu’ sottili, mentre il cattivo Jonathan è stato incarnato dal mostro Luigi Tabita. Manca il folle militarista, eccolo, Teddy Mimmo Mignemi, sempre pronto a partire per la guerra ( un sottile riferimento di Kesserling, autore di Arsenico e vecchi merletti , al problema dei disadattati che tornano dal fronte con un turbamento che li accompagnerà tutta la vita) . La famiglia è qui.
Poi ci sono il medico assassino, il pastore protestante,la bella amata da Mortimer, i poliziotti tra i quali l’aspirante scrittore di testi per il teatro.
Una storia in realtà molto triste e dolorosa, di follia e di infelicità,condita con molti scheletri sepolti in villa, uccisi dalle zie folli che hanno deciso di dare la morte a persone sole e malinconiche. Kesserling e il traduttore Masolino D’Amico, con la regia di Geppy Gleijeses , rendono ironico questo dramma e il pubblico se la ride, senza pensare alla  guerra ( debutto a Broadway nel 41) che…pare una  denuncia di Kesserling… offre una dolce morte a tutti quelli che non sopportano la violenza e che sono da essa travolti. La guerra, insomma, è morte, esorcizziamola . In definitiva con il conflitto il mondo si è dato vicendevolmente l’arsenico, pare dire ancora il sarcastico  autore .
Vito Sutto
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