Lara Franciosi descrive le opere dell’artista Dimitris Roussetos

Dalle acque del mare, dal profondo degli abissi che furono tanto cari al poeta Foscolo, in quella terra dove la Bellezza nacque ed in cui affondano le radici culturali mediterranee, manifestandosi in tutta la sua carica pervasiva, prendono forma le sculture dell’artista Dimitris Roussetos. Conchiglie, chiocciole ma anche farfalle, foglie di ulivo – tutti elementi naturali dal forte e profondo significato simbolico – vengono creati e lavorati con estrema cura ed attenzione ai particolari, diventando magistrali forme artistiche, opere d’arte anche da indossare sotto forma di ciondoli, quasi fossero amuleti, custodi di un arcaico sapere e un’antica bellezza che richiama alla memoria la forza e l’energia di un popolo che ha saputo riconoscere il valore dell’unicità di un carattere nell’armoniosa convivialità tra materia e spirito. 

Viviamo in una società dove la vera bellezza non è più un valore, non viene riconosciuta. Un’epoca in cui non viene custodita la naturalezza degli elementi, dei tratti unici tipici di ogni essere vivente, tutto viene alterato dall’effimera ed inutile ricerca di una perfezione stucchevole, superficiale e dunque inesistente. L’uomo, ingannato dai medesimi orpelli che invano cerca di trattenere nella frenetica corsa contro il tempo, ha perso la primitiva capacità di assaporare e inebriarsi dei colori, dei profumi e dei suoni che lo circondano. Tutto viene artefatto, addomesticato, per piegare ogni cosa a leziosi cliché che rispondano ai desideri ed ai falsi bisogni che questa società impone. L’ambiente naturale e incontaminato deve essere domato per adattarsi ai vacui e complessi canoni di una bellezza artificiosa. Vivere la natura, abbracciare la vita è invece una cosa semplice, fonte di gioia e benessere, il contatto con l’ambiente selvaggio smaschera i ruoli che abbiamo costruito, scoprendo che all’interno di noi ci sono degli aspetti che non possiamo controllare, lati del carattere che emergono prepotentemente per rompere le identità fittizie che abbiamo costruito e salvaguardato per lasciare spazio all’essenziale, alle peculiarità e passioni che contraddistinguono la nostra identità,  permettendo di cogliere l’opportunità di scrutare con uno sguardo nuovo la nostra interiorità e tutto ciò che ci circonda. Ma oggi pare un’impresa complicatissima anche il puro lasciarsi trasportare dal leggiadro volo dell’anima che esige un pensiero libero e incondizionato per rinascere nel presente e rifiorire ogni giorno. 

La raffinata semplicità delle opere di Dimitris ci viene in soccorso, offrendoci spunti di riflessione per accendere la curiosità verso ciò che ancora è sconosciuto nel mondo ed in noi stessi, allargando lo sguardo alla ricchezza del candore dei piccoli gesti attraverso la contemplazione della natura incarnata nelle sue forme artistiche, esplorare la vera essenza umana, la nostra parte selvaggia e l’interiorità perduta, ritrovata e rinvigorita grazie al contatto con il creato, unica via di maturazione e crescita personale

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Di Redazione 1

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