Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, nel corso del suo intervento di oggi al Tempietto Longobardo di Santa Maria in Valle di Cividale ha dichiarato: “La civiltà longobarda ha espresso una cultura importante, dalla fase dalla tardissima antichità e dall’alto Medioevo. In questo luogo essa rappresenta un frammento di un’autobiografia della nazione, ne costituisce un elemento identitario fortissimo che si irradia da Cividale scrivendo un pezzo di storia di cui noi tutti, a vario grado, chi più chi meno, siamo comunque non soltanto testimoni, ma eredi”.
“Qui ci troviamo in un baricentro identitario che ancora oggi fa emozionare un sindaco, rende orgoglioso un assessore e vicepresidente di una regione. E cosa c’è di meglio se non il bene che si offre a una comunità, restaurando in questo modo e valorizzando in questo modo un tempio che è un luogo cardine di una civiltà fondante. I Longobardi prima di altri hanno cercato di creare un regno italiano, e per questo sono particolarmente cari a chi ha un’idea precisa dell’Italia, l’idea di un insieme plurale di popoli che si federano, ancora oggi, nel segno di una grande civiltà”.
Al ministro Giuli è stato illustrato dall’assessore regionale alla cultura Mario Anzil lo stanziamento da 10 milioni che la Regione aveva già deliberato e che consentirà di rendere fruibile l’intero complesso di Santa Maria in Valle, dove si trova il tempietto longobardo restituito alla città lo scorso giugno dopo un importante restauro, affinchè venga utilizzato come infrastruttura culturale patrimonio di tutto il Friuli Venezia Giulia.
Alla fine Giuli ha inaugurato la mostra che a Palazzo de Nordis comprende le ultime due opere donate al museo dal collezionista Giancarlo De Martiis, due sculture di Howtan Re, un Cristo bianco gemello di uno rosso già donato a Papa Francesco e conservato ai Musei vaticani, e una Madonna nera che si aggiunge alle 70 opere già donate alla città.
