SUCCO 2025, UN SUMMIT PER RIGENERARE IL COMMERCIO DEI QUARTIERI

Non era il summit di Parigi cioè il vertice internazionale sull’intelligenza artificiale, co-presieduto da Francia e India, ma poco ci mancava!. Da questo sono scaturite varie dichiarazioni:

Il Vicesindaco Venanzi: “I quartieri sono fondamentali per la rigenerazione economica della nostra città. Lì indirizziamo le risorse più importanti”

All’interno della cornice della Casa della Contadinanza, in Castello, si è svolta questa mattina la seconda edizione del Summit Udinese per il Commercio e la Crescita Organizzata (SUCCO), appuntamento promosso dal Comune di Udine insieme al distretto del Commercio per generare una riflessione sulle politiche urbane legate al commercio e al tessuto economico locale. L’edizione di quest’anno ha posto al centro del dibattito i quartieri cittadini, con l’obiettivo di individuare necessità e strategie condivise per lo sviluppo economico anche delle aree più periferiche della città. L’obiettivo dell’evento era infatti individuare le linee guida su cui focalizzare i bandi di prossima pubblicazione per favorire nuove aperture.

È stato il vicesindaco di Udine Alessandro Venanzi a introdurre l’incontro: “Per noi è fondamentale che ogni quartiere di Udine sia parte attiva del processo di rigenerazione economica della nostra città. Per questo motivo, nello stanziamento da un milione e mezzo di euro per favorire nuove aperture, ben un milione è dedicato proprio ai quartieri. Sappiamo che senza una rete commerciale vitale, capillare e radicata, i territori si svuotano non solo economicamente, ma anche socialmente”, ha detto il vicesindaco. “Altrettanto importante, nella nostra politica, è tener conto delle trasformazioni demografiche e delle dinamiche sociali in atto. Non possiamo più permetterci interventi generici. Partiamo dalle zone più fragili, dove le reti di prossimità sono più deboli, e indirizzare lì le risorse più importanti. È lì che il commercio può davvero fare la differenza, diventando presidio e strumento di coesione. Il Summit di oggi è la messa in campo di un metodo importante, quello della condivisione e della cooperazione tra enti, associazioni di categoria e istituzioni, con cui lavoriamo a fondo per l’obiettivo comune dello sviluppo economico del nostro territorio”.

All’evento hanno partecipato circa 50 persone tra rappresentanti istituzionali, stakeholder del mondo del commercio cittadino, rappresentanti degli Ordini professionali, delle Associazioni di categoria, docenti universitari ed esperti, insieme ai rappresentanti dei consigli di quartiere. 

La situazione demografica e sociale

È stato presentato un ampio dossier sullo stato sociale dei quartieri, che ha offerto una fotografia dettagliata della situazione demografica, del tessuto associativo, della vitalità commerciale e del numero di locali sfitti. È emersa una realtà composita: se da un lato il centro storico mantiene una forte attrattività – con oltre il 90% degli spazi commerciali attivi – dall’altro alcune aree più periferiche del centro storico, come via Grazzano, via della Rosta o tratti di viale Europa Unita, presentano tassi di sfitto superiori al 50%, segno di polarizzazione urbana. Proprio dall’analisi degli spazi sfitti, trae origine Udine Retail, che avrà luogo il prossimo 16 giugno, e sarà il primo confronto organizzato dal comune tra proprietari degli immobili, mondo immobiliare, brand, commercio e franchising per unire domanda a offerta.

Udine si distingue comunque in un contesto nazionale complesso. Il commercio al dettaglio in Italia ha subito negli ultimi due decenni trasformazioni radicali, dovute a fattori strutturali e culturali come l’espansione dei centri commerciali, e la crescita dell’e-commerce. Queste dinamiche hanno penalizzato il commercio tradizionale, soprattutto nei piccoli centri. Udine, tuttavia, ha mostrato una buona tenuta: secondo i dati dell’Istituto Tagliacarne, la città ha registrato tra il 2012 e il 2024 una contrazione del 20,3% delle attività commerciali, un risultato che la colloca al quinto posto per resilienza tra i comuni del Nord Italia. Anche le rilevazioni più recenti, riferite al biennio 2023-2024, mostrano una sostanziale stabilità del comparto, con una variazione negativa limitata allo 0,6%.

Per quanto riguarda la composizione sociale dei quartieri, il dato più interessante è quello anagrafico. Oltre un quarto della popolazione ha più di 65 anni, mentre i giovani sotto i 15 anni rappresentano solo circa un decimo del totale. La fascia centrale (40-64 anni) è la più numerosa con il 36.5% della cittadinanza. L’ultimo 25% della fetta anagrafica è quella rappresentata dalla fascia 15-40 anni.

La sessione plenaria, i tavoli di lavoro e il sondaggio

Soprattutto su questi dati si è sviluppata la giornata odierna. In un primo momento di seduta plenaria, sono intervenuti il professor Salvatore Amaduzzi dell’università di Udine e il professor Alberto Bramanti, dell’Università Bocconi, esperto di modelli di sviluppo, analisi territoriale, distretti e ambienti. Il primo ha spiegato il ruolo fondamentale della raccolta e analisi dei dati per la gestione e l’evoluzione delle politiche economiche, il secondo si è invece soffermato, portando esempi recenti come il quartiere Nolo di Milano, sugli strumenti e le strategie per sviluppare l’economia dei quartieri.

Successivamente si sono riuniti i 5 tavoli misti, composti da almeno una rappresentanza per tutti i soggetti coinvolti, che si sono confrontati sul tema “Cosa serve nel mio quartiere?”. Nelle sedute di confronto si sono sviluppata idee, progetti e considerazioni sul mondo economico dei quartieri della città, e tutto confluirà in un report che sarà realizzato nelle prossime settimane.  Sullo stesso quesito si svilupperà un breve questionario rivolto a tutti i cittadini e pubblicato sul sito del Comune di Udine (disponibile al sito https://www.comune.udine.it/Novita/Notizie/Cosa-serve-nel-mio-quartiere). Le risposte, da registrare insieme ai risultati dei tavoli condivisi di questa mattina, saranno al centro della costruzione del bando del “Fondo Rilancio Economico”, attraverso cui il Comune di Udine metterà a disposizione, come detto, un milione  mezzo di euro per favorire nuove aperture.

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