La lettera della lettrice:
Apprezzo ed ammiro tutte, donne e ragazze, che stanno frequentando o hanno già svolto il corso per Operatore socio sanitario. Certamente è difficile poi l’inserimento immediato e, di solito, inizialmente, sempre assunzioni presso le strutture per anziani, fintanto che non viene bandito un concorso in ospedali o altri enti pubblici. In effetti un’operatrice dovrebbe fornire assistenza di base ai pazienti totalmente o parzialmente dipendenti nelle attività di vita quotidiana; aiutare nelle attività di cura e igiene personale; assistere il paziente nella mobilità e deambulazione; somministrare terapie in collaborazione con il personale infermieristico; supportare il benessere globale del paziente. Molte volte, invece, non è nulla di tutto ciò. Potrebbe essere invece anche più piacevole l’inserimento di un’operatrice socio sanitaria in qualità di vera educatrice inserendola in abitazioni private, laddove siano presenti soprattutto bambini da seguire o disabili o con autismo e quindi fungere da educatrice professionale vera e propria come pure l’inserimento nelle scuole, dalle elementari alle superiori, seguendo ragazzi e ragazze insegnando loro un qualcosa di nuovo contribuendo alla loro migliore formazione e maturazione con un approccio umanistico e una certa empatia e quindi aiutare l’allievo disabile a integrarsi non solo nella scuola ma anche nella società. Diverrebbe così una figura chiave in questo settore e assistenza sociale e aiutare bambini o persone anziane a sviluppare abilità sociali, personali ed emotive. Quindi, seguire o un singolo o più persone diventerebbe un compito importante e quindi più qualificato e forse più gratificante.