Balla la tua rivoluzione Lella!: Lella Costa a Palmanova con l’ERT per celebrare le donne valorose

Balla la tua rivoluzione Lella!: Lella Costa a Palmanova con l’ERT per celebrare le donne valorose

Lella Costa a Palmanova con l’ERT per celebrare le donne valorose

Il Centro teatrale bresciano e Teatro Carcano hanno presentato per iniziativa dell’Ente regionale teatrale, organismo fattivo e presente in ogni luogo del nostro territorio,Lella Costa con- Se non posso ballare …non è la mia rivoluzione- spettacolo ispirato al libro catalogo di  Serena Dandini, regia di Serena Sinigaglia.

L’attrice cantando e ballando con una forza che la ha contraddistinta anche nella sua precedente rappresentazione udinese (anche se molto diversa nei contenuti) ha raccontato la storia di molte donne di successo che hanno fatto la storia.

Le donne sono emerse in un breve profilo che ne ha evidenziato carattere, fortuna o sciagura, gioia e insoddisfazione.

Sul palco solo lei , Lella Costa, vibrante di entusiasmo giovanile, nella sua mobilità da atleta , un gesto elegante e un tocco raffinato che diventa parola racconto, sintesi di una vita.

Le donne in scena sono state 97, nella narrazione sintetica di Lella Costa che ha svettato per la continuità del racconto lucido e determinato, espressione di una cultura letteraria che per di piu’ porta sulle spalle un’esperienza di teatro iniziata nel 1980.

Quarantatre anni di lavoro e si vedono tutti , dal gesto alla parola, allo sguardo alla sicurezza espositiva, persino nei frequenti passaggi ironici con i quali ha presentato le “sue “donne virtuose.

L’intelligenza femminile, ci dice la Costa, perfeziona il mondo, da Artemisia Gentileschi , artista violentata , ad Ilaria Alpi, uccisa per difendere la verità, da Saffo a Marilin Monroe, dalla consapevolezza del brutto allo sfruttamento incondizionato del bello, dalla donna che si pone in silenzio accanto all’uomo che ama, a colei buca lo schermo , le donne sono speciali e meravigliose.

Saperle cogliere è un dovere di uomini e di donne, un dovere sociale, potremmo dire, al quale nessuno si puo’ sottrarre in questa pluralità di umanità , quale volta sorridente, qualche volta piangente.

Vito Sutto

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