Pomeriggio dedicato a Pierluigi Cappello a Chiusaforte con una modalità interdisciplinare che coniuga musica, fotografia nel segno della poesia,della parola potente e penetrante di un poeta di sospiri e di dolori antichi e nuovi,collettivi e personali,collettivi come il sisma che devasta la sua casa nel 76, personali come un incidente che lo ferma -minuscolo davanti all’ignoto,Icaro impreparato al labirinto del limite.Poi mille pagine di poesia…usque ad finem…
Gli amici che non dimenticano progettano il ricordo,e lo fanno con la musica intensa ed emozionante di Giuseppe Tirelli e del suo gruppo di lavoro tra i quali si distingue la composta elegante e colta rappresentazione poetica del figlio Francesco,
non inattesa e costruita su carattere e cultura musicale e lirica.
Il coordinamento e la ricerca musicale di Giuseppe, patriarca della famiglia di musicisti (c’è anche la figlia Federica) trova sponda in un retroterra carico di umori e passioni, cosicché tutti si possono immergere in un tessuto comunicativo liquido che investe come l’acqua di un fiume che scorre a levigare i sassi del pensiero degli spettatori, sospesi tra cielo montagne e il linguaggio di Francesco.
Il teatro, centro culturale, sala polifunzionale di Chiusaforte che ha ospitato la prima parte del pomeriggio, è in queste settimane custode delle rivelanti foto .
Vito Sutto