UDINE – Una situazione delicata, con la piccola imprenditoria, il proletariato della piccola impresa, che ha chiuso tra il 19 ed oggi tra il 20 e il 25 per cento.

Chi parla è il Presidente della Confesercenti di Udine, Marco Zoratti, che osserva tra le microaziende una crisi economica che si approfondisce sempre di piu’.

-La situazione era già molto complicata prima del 19, ora abbiamo fatto e stiamo facendo i conti con la situazione pandemica – ci ha detto – e come se non bastasse arrivano costi aggiuntivi di energia, che crescendo mediamente del 30/40 per cento  sta inducendo alla chiusura di molte attività.

In Friuli siamo in linea con la crisi nazionale, siamo sull’ordine del  20/25 per cento di chiusure.

Come se ne esce, si interroga il rappresentante della categoria, una vita di duro lavoro nel settore della ricezione alberghiera e della ristorazione.

Se ne esce con una diminuzione dei costi dell’energia tramite ridimensionamento delle accise.

 L’eroica resistenza delle microimprese – ci dice – ha determinato l’accumulo di debiti, il cui monte deve essere congelato con adeguati interventi di garanzia bancaria che permettano la diluizione delle restituzioni.

La microattività non può morire, ci dice ancora Zoratti, che osserva  tra le altre cose anche la complicata gestione della situazione del green pass, nel cui quadro normativo le regole cambiano ogni giorno o quasi.

Da oggi, per esempio, i controlli dei gestori avverranno a campione…

ci vogliono regole facili e stabili.

Ma c’è una nota positiva, le forze dell’ordine e i controlli sono sempre coscienziosi e rispettosi della criticità del momento, anche negli incontri con le autorità, emerge una ragionevolezza e una solidarietà che vanno annotate.

Purtroppo la crisi di fondo è un’altra e il Covid-19 ha solo reso esplosivo ciò che era già critico.

Vito Sutto