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Massimo Popolizio e Giovanni Lo Cascio superlativi in Furore
Il volto della miseria, la fotografia dell’immigrato sporco, ladro e che porta infezione,una vicenda storica che propone una riflessione sull’attualità. E’ andata in scena al Giovanni da Udine con la mirabile lettura di Massimo Popolizio, accompagnato da musiche dal vivo e da un commovente batterista Giovanni Lo Cascio che ha siglato a colpi ritmati il dramma della gente dell’Arkansas e dell’Oklahoma, soffocata dallla “polvere”, sommersa dall’acqua, alzata dal vento, in una parola dalla crisi, a sfuggire verso la California. Erano gli anni tra il 1935 e il 36. Ricoverati precariamente sotto le tende, questi americani, sono stati ghettizzati ed emarginati dagli altri americani, quelli della ricca California che li hanno considerati invasori importuni. Le pagine sono di Steinbeck , giornalista e romanziere, lo spettacolo al Giovanni da Udine è stato una rilettura di alcune parti del celebre Furore, romanzo che nasce dalla penna dello scrittore indagatore qualche anno dopo le inchieste.
 La voce del narratore acquisiva slancio e rabbia, esprimeva orrore e malinconica rassegnazione, nel corso della lettura. L’emozione dello spettatore si è concentrata anche  sulle  immagini  in bianconero alle spalle del narratore , che scorrevano  a dimostrare la tragedia di questi senza terra.(creazioni Igor Renzetti e Lorenzo Bruno) L’accompagnamento musicale, la sonorità della batteria,pareva un sussulto della coscienza di fronte all’ingiustizia e all’indifferenza, alla malattia e alla morte. Ottimo adattamento di Emanuele Trevi, suono di Alessandro Saviozzi, le luci curate da Carlo Pediani hanno sottolineato questa pagina oscura prodotta dalla Compagnia Orsini e Teatro di Roma- Teatro Nazionale
Vito Sutto
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Di Redazione 1

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